Gli amici di Incantesimo

ALESSIO BONI, News

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view post Posted on 1/3/2009, 18:13
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Da Cominciamo bene prima del 17 febbraio 2009

Baci.

Troppo bravo e bello!!

Ro

 
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franca652008
view post Posted on 1/3/2009, 19:34




Concordo Ro, Alessio e' un bel ragazzo e un ottimo atttore.
Buona visione a tutti, e' arrivato il momento, stasera c'e' Puccini!
Ciao Franca
 
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Leti35
view post Posted on 2/3/2009, 10:16




Bravissimo ALESSIO BONI nell'interpretazione del musicista Puccini....

più che tanta musica......analisi della vita del grande compositore!
 
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view post Posted on 2/3/2009, 14:18
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Ciao a tutti,

bellissima la fiction "Puccini" e un grande Alessio Boni. Bravi tutti gli attori!!

Stasera seconda ed ultima puntata!

Buona visione

Ro
 
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franca652008
view post Posted on 2/3/2009, 19:13




:) Bravissimo Alessio, interpretazione magistrale ieri sera, se penso al dolce e tenero Marco Oberon di incantesimo...........
Stasera seconda ed ultima puntata di Puccini, buona visione a tutti.
Un abbraccio Franca
 
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view post Posted on 3/3/2009, 20:11
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Ciao a tutti, ieri ho visto la seconda puntata di Puccini.

A me è piaciuta moltissimo e poi ho trovato il nostro Alessio intensamente calato nella parte!! Hanno dato ampio spazio alla sua vita privata, ma la musica è stupenda!

Quello che non mi è piaciuto è il personaggio del maestro Toscanini. Penso che dirigesse con espressioni forti, dato il carattere. Invece teneva a mala pena la bacchetta!

Comunque grande fiction. Battuta dal grande fratello. E poi ci lamentiamo? Se è questo che vogliamo, così sia!


Vi abbraccio

Ro
 
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franca652008
view post Posted on 3/3/2009, 22:08




Sono d'accordo con te Ro, Puccini e' stata una fiction veramente bella, ci ha fatto conscere il musicista ma sopratutto l'uomo Puccini. Alessio e' stato magnifico, calato splendidamente nella parte, veramente, veramente bravo, complimenti.
Un abbraccio Franca
 
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view post Posted on 12/3/2009, 14:32
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Ciao ragazze,

Alessio in questi giorni è a Ferrara!!

Mannaggia!!

Un bacio

Ro

Silvio Orlando e Alessio Boni a teatro
Va in scena la borghesia che ride di se stessa
Da venerdì 13 a domenica 15 marzo va in scena al Comunale di Ferrara 'Il dio della carneficina' di Yasmine Reza, con un cast d'eccezione: sul palco anche Anna Bonaiuto e Alessia Boni
Home - Notizie Ferrara
prec succ
Ferrara, 12 marzo 2009 - Anna Bonaiuto e Silvio Orlando sono i protagonisti, questa sera alle ore 21 per la Stagione di Prosa del Teatro Comunale, de “Il Dio della carneficina” della scrittrice francese Yasmina Reza, in cui si affrontano spietatamente i temi di strettissima attualità dell’educazione dei figli e dei rapporti sociali. Presentato lo scorso anno in Francia - con una straordinaria Isabelle Huppert fra gli interpreti - questo allestimento arriva ora in Italia dopo il successo riscosso anche in Inghilterra e Germania.
L’autrice, Yasmina Reza, è scrittrice molto conosciuta soprattutto in Francia, dove si è guadagnata - in circa vent’anni di attività - più di un Premio Molière, salita recentemente agli onori della cronaca con la pubblicazione di “L’alba, la sera o la notte”, un libro (che per la verità non ha molto di letterario) su Nicolas Sarkozy subito tradotto in tutto il mondo.



In questa commedia ‘da camera’, che analizza le problematiche del civile convivere, due coppie di genitori una sera si incontrano (e scontrano) confrontandosi allo scopo di dirimere una banale lite scoppiata tra i rispettivi figli; nel dettaglio: Véronique e Michel Houillé, genitori del piccolo Bruno, ricevono a casa Annette ed Alain Reille, genitori di Ferdinando, che ha colpito al viso con un bastone di bambù il loro figlio in un giardinetto pubblico. Durante l’incontro e nel corso della notte i quattro adulti smaschereranno, fra isterismi, insulti e capricci, tutta la loro disarmante mediocrità e sconfortante inadeguatezza al ruolo di genitori/educatori che la vita ha loro imposto e la famiglia imporrebbe. Afferma il regista Roberto Andò: «Assistendo, a Parigi, ad una recita dell’allestimento di questa pièce curato dalla stessa Reza, ho capito che questo testo contiene una sfida, compresa tra l’apparente evidenza di ciò che mostra e l’efferatezza misteriosa che nasconde. Ho deciso di mettere in scena “Il Dio della Carneficina” per accettare questa sfida».



Presentato da Nuovo Teatro / Gli Ipocriti, “Il Dio della carneficina” di Yasmina Reza nella traduzione di Alessandra Serra, è diretto da Roberto Andò e vede in scena Anna Bonaiuto, Silvio Orlando, Alessio Boni e Michela Cescon. Scene, luci e costumi sono di Gianni Carluccio. Si replica domani sera (ore 21, turno B), sabato sera (ore 21, Invito a teatro) e domenica pomeriggio (ore 16, turno E).





ALESSIO BONI, SILVIO ORLANDO, ANNA BONAIUTO E MICHELA CESCON INCONTRANO IL PUBBLICO


L'appuntamento in programma domani venerdi 13 marzo alle 17 al Ridotto.
Per approfondire 'Il dio della carneficina' di Yasmina Reza - in scena da giovedì 12 a domenica 15 marzo - è stato organizzato domani venerdì 13 marzo alle 17 al Ridotto del Teatro un incontro con gli interpreti dello spettacolo: Alessio Boni, Silvio Orlando, Anna Bonaiuto e Michela Cescon. La presentazione è a cura di Roberta Gandolfi. L'ingresso è libero.


di Riccardo Roversi


http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/f...ni_teatro.shtml

 
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franca652008
view post Posted on 12/3/2009, 19:05




Un po' lontanuccio anche per me cara Ro, speriamo venga nelle vicinanze.
Ciao Franca
 
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view post Posted on 18/3/2009, 20:05
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Complimenti di cuore ad Alessio!!

Un bacio a tutti

Ro

http://www.poliziadistato.it/poliziamodern...hp?cod_art=1607

L'intervista
L’impegno di Alessio
Diretto da grandi registi, ha interpretato i personaggi più disparati con temperamento e bravura. Boni parla del mestiere di attore, del suo ruolo di ambasciatore Unicef e del suo breve passato da poliziotto
Annalisa Bucchieri
Alessio Boni è indiscutibilmente bello. Ma non solo. Se Giorgio Strehler gli affidò il ruolo di Clevante nella sua regia-testamento, l’Avaro di Molière, e Ronconi lo ha richiesto per l’opera Lodoiska diretta da Riccardo Muti, se lo hanno voluto nel cast la Cavani e Lizzani, per citare solo alcuni dei grandi registi con cui ha lavorato, vuol dire che dietro il volto affascinante, conosciuto dal grande pubblico per la fictionTv Incantesimo, c’è un gran talento e un’ottima preparazione. Boni, infatti, ha conosciuto gli anni duri dello studio all’Accademia Silvio D’Amico e quelli della gavetta, prima di raggiungere il successo, calcando sempre la strada più lontana dal divismo.
In questo momento è Alain, un arrogante, squaliforme avvocato parigino costretto dalla moglie ad incontrare i genitori del ragazzino che il loro figlio ha malmenato a scuola. Lo scopo: una riconciliazione civile che mai avverrà, come suggerisce il titolo della commedia scritta da Yasmina Reza, Il dio della carneficina (in tournée in 23 città italiane per la regia di Roberto Andò). L’aggressivo, egoista e amorale Alain è l’esatto opposto di Alessio che crede nella forza del dialogo, sogna di coltivare la terra nella sua casa di campagna in Toscana, è ambasciatore Unicef e prova un’intensa nostalgia per i valori di un tempo così lontani dal materialismo attuale. E mentre Alain sul palcoscenico dice: «La verità è che ci occupiamo tutti solo ed esclusivamente di noi stessi. Vorremmo credere in un miglioramento: ma è possibile?», dietro le quinte Alessio gli risponde: «Per fortuna un Obama è stato eletto».
È vero che abbiamo rischiato di incontrarla dietro la scrivania dell’ufficio denunce del commissariato o in servizio d’ordine allo stadio?
Ebbene sì! Ho svolto il servizio di leva in polizia a Milano nell’85-86, frequentando il 13° corso presso il Reparto mobile. Un anno e mezzo importante, durante il quale ho imparato rigore, puntualità, rispetto. Non era una cosa semplice per me che venivo dal mondo della scuola. Con alcuni ex compagni di corso che hanno proseguito la carriera da poliziotti sono rimasto in contatto. Quell’esperienza mi è servita tantissimo per lavorare in teatro, che è pieno di regole. Senza una ferrea disciplina e una grande forza di volontà non puoi calcare il palcoscenico: tutti i giorni devi fare esercizi mnemonici, vocali, di articolazione del corpo, allenare la resistenza fisica.
Quel periodo di corso le è stato utile per entrare meglio nel personaggio di Matteo Carati, il poliziotto de La meglio gioventù?
Senz’altro. A questo proposito c’è un aneddoto simpatico. Marco Tullio Giordana, il regista del film, tre giorni dopo avermi “provinato” mi telefona. «Pronto sono Giordana: per me tu sei Matteo Carati». Rimango senza parole per la contentezza. «Ma –continua lui – siccome ti voglio un poliziotto vero, devi andare subito dal maestro d’armi per imparare come maneggiare l’arma, indossare il basco, camminare con gli anfibi. Quindi iniziamo da domani a fare queste lezioni». «Guardi – ribatto – che io ho fatto un anno e mezzo in polizia presso il Reparto mobile». «Sei un genio!!». Da quel momento chiedevano tutto a me. Perché in effetti mi ricordavo perfettamente ogni particolare. Del resto arrivai primo al corso, premiato dal prefetto al giuramento: ho appeso con orgoglio l’encomio in camera.
Che tipo di persona è il poliziotto Matteo Carati?
È un uomo dotato di una sensibilità molto accentuata che non gli permette di sopportare il mondo che lo circonda, afflitto dalla “meccanicizzazione” delle anime. Quindi entra in polizia per difesa, cioè per avere delle regole da dover applicare, per obbedire ad ordini e decisioni impartiti da altri. E mentre si trasferisce per servizio di città in città si eclissa nella solitudine, finisce per chiudersi in un mondo tutto suo, fatto di letture poetiche. Il vulcano interiore che è in lui esplode nel gesto estremo del suicidio nel momento in cui capisce che la corazza che si è cucito addosso non gli permetterà mai di amare nessuno.
A fronte di un solo tutore della legge il suo curriculum artistico pullula di criminali. Nel film Arrivederci, amore ciao interpreta Giorgio, un terrorista, in Vite a perdere il malavitoso Pino “er fornaro”, in Senza paura uno dei rampolli della Roma bene che costituirono “la banda del taglierino”: è attirato dal lato oscuro dell’uomo?
Ho scelto questi ruoli perché contengono un messaggio di denuncia. Pondero bene prima di accettare una parte. Per esempio ho voluto essere quella carogna di Giorgio Pellegrino perché la sua storia, desunta dal bel libro di Massimo Carlotto, evidenzia un assurdo della giustizia italiana. Questo terrorista, che ha ucciso tredici persone, rientra in Italia dalla latitanza sudamericana e si mette d’accordo con un altro che sta già espiando sei ergastoli, il quale si accolla le sue colpe. A quel punto Pellegrino sconta solo due anni in carcere e poi, passati i cinque di riabilitazione, è pulito come un bebè. Nonostante continui ad uccidere la farà franca. È proprio la mancanza del lieto fine a lasciare inquieto lo spettatore e a indurlo a riflettere. Senza paura ripercorre la storia della “banda del taglierino”, che tra il 1991 ed il 1992 mise a segno oltre venti rapine ai danni di piccole filiali di banca della Capitale: con la cattura si scoprì che i membri erano “figli di papà”, cresciuti nelle belle case dei Parioli; rapinavano per sentirsi più vivi ed adrenalinici. Non pagarono per i loro reati perché il taglierino non era considerato “arma” ai fini dell’imputazione per rapina a mano armata; le amicizie influenti e le parcelle esorbitanti versate agli avvocati fecero il resto. Quei giovani rappresentano la violenza che scaturisce dalla noia esistenziale, dal vuoto di valori, dal gusto insano per l’esercizio del potere. Pino “er fornaro”, il personaggio di Vite a perdere, ispirato ai misfatti della banda della Magliana, è invece un ragazzo di borgata che trova nella malavita il riscatto alle sue origini disagiate. Ognuno di loro è un tipo di criminale diverso e in ognuno di loro ho cercato di veicolare attraverso l’azione sanguinaria un messaggio più profondo. Mi sono arrivati centinaia di copioni su storie criminali che ho scartato perché lì c’era solo il compiacimento del regista, una violenza fine a se stessa.
Se le proponessero un poliziesco, che tipo di investigatore le piacerebbe essere?
Sicuramente non un intellettuale meditativo tipo Maigret. Preferirei uno vicino alla gente, di quelli che si sporcano le mani ogni giorno nella dura realtà, ma che hanno un’integrità morale a forte tenuta. Ecco, un Serpico: lui per me è il poliziotto per eccellenza. Al Pacino ligio al dovere, tutto d’un pezzo, imbarcato nella sua crociata personale anticorruzione fino ad arrivare a rischiare la vita pur di non derogare ai suoi principi è il mio modello di tutore dell’ordine eccezionalmente onesto, ostinato e controcorrente. Del resto ho deciso di entrare in polizia anche dopo aver visto questo film…
Perché il suo sito è aperto da una poesia sulla nostalgia?
Ci tengo a dire che non sono un melanconico di indole. Piuttosto ho molti momenti in cui provo nostalgia per i valori e l’educazione di un tempo, quando ci si divertiva a rubare le ciliegie dall’albero. Una metafora per dire che i giovani oggi, se non hanno tutti i giochi della playstation e lo zainetto griffato, si sentono infelici. Questo materialismo ed estetismo estremo, causa della perdita dell’essenza della vita, è pervasivo della nostra società occidentale. Lo si vede prima di tutto nei giovani che dovrebbero scoprire le sofferenze e capire il valore dei soldi. Io provengo da una famiglia numerosa, nella quale 100mila lire avevano il loro peso, e mi guadagnavo 7mila lire a metro quadro aiutando mio padre a mettere in posa le piastrelle.
Insomma Boni, lei è bello, intelligente e pure di animo nobile. Ha mai pensato di farsi clonare per la gioia dell’umanità… femminile?
(Ride e, ovviamente, non risponde).


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Missione Unicef in Indonesia
Dopo aver compiuto numerosi viaggi a scopo umanitario con le associazioni non governative, dal 2005 Alessio Boni ha accettato di rivestire il ruolo di Ambasciatore Unicef. Insieme al presidente italiano della onlus e ad un funzionario della Polizia di Stato si è recato recentemente in Indonesia. «Siamo stati – racconta l’attore – nella zona nord, la più colpita dallo tsunami, per documentare la ricostruzione operata dall’Unicef di scuole, asili, ospedali, moschee. Poi siamo scesi in un’isola a sud di Bali, Lombok, e lì ho toccato con mano l’ignominiosa tratta dei minori. I contadini vendono per 3/400 dollari le loro figlie a ricchi signori, pensando che questi le porteranno in città per trovare loro un lavoro, invece le costringono a prostituirsi. Fa male vedere violate negli occhi quelle bambine, costrette ad avere 10 clienti al giorno. Quest’anno gli introiti del calendario ufficiale della Polizia di Stato saranno devoluti all’Unicef proprio per il contrasto della violenza sui bambini di questo Paese. Come ambasciatore cerco semplicemente di indurre la gente a pensare alle tragedie che vi sono nel mondo. Un po’ la stessa cosa che faccio nel mio lavoro in un altro modo: far riflettere lo spettatore su cosa siamo diventati e sulle mostruosità che l’essere umano può raggiungere».

 
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view post Posted on 19/3/2009, 10:05
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Alessio al cinema!!

Baci

Ro

Complici del silenzio uscirà il 17 aprile
Il nuovo film di Stefano Incerti, Complici del silenzio, uscirà nei cinema il 17 aprile. Tra i suoi protagonisti Alessio Boni e Giuseppe Battiston.


Uscirà nelle sale il 17 aprile distribuita da Mediaplex la nuova pellicola di Stefano Incerti, Complici del silenzio.


“Credo che il film sia un’occasione preziosa per raccontare un triste periodo che non può essere dimenticato”, ha spiegato Incerti.


La pellicola infatti è ambientata in Argentina alla fine degli anni Settanta e racconta una storia che ha a che fare con l’immane tragedia dei desaparecidos. “Mi sembrava interessante rilevare la contraddizione tra la cupezza di quegli eventi e l’atmosfera gioiosa e leggera che solo il calcio talvolta sa creare”.


Protagonisti sono due giornalisti sportivi, interpretati da Alessio Boni e Giuseppe Battiston, inviati in Argentina per seguire i mondiali di calcio del ‘78. Per uno dei due cronisti è un’occasione unica per aiutare un amico rimasto a Roma che gli ha chiesto di consegnare un pacchetto di dollari all’ex moglie, Ana, donna bellissima. L’incontro con Ana, essere misterioso e sensuale, colpisce subito il giornalista. L’uomo, per amore della donna, si troverà coinvolto in un’intricata vicenda politico-militare.

http://www.vivacinema.it/articolo/complici...17-aprile/7558/
 
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franca652008
view post Posted on 19/3/2009, 18:23




Interessante, cerchero' di vederlo.
Grazie Ro.
Baci Franca :*kiss:
 
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view post Posted on 19/3/2009, 20:19
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Cara Franca, da me sono certa che non arriva!! Mi dispiace!!

Se lo vedi, ci racconti!!

Un abbraccio

Ro
 
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view post Posted on 23/3/2009, 20:39
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Ciao a tutte,

peccato abitare sempre distante. Forse la più vicina è Debby, sbaglio?

Vabbè pazienza!

Vi abbraccio

Ro

http://www.sentieriselvaggi.it/articolo.as...ez1=7&art=31288

Backstage Film Festival
Il Centro Cinema Città di Cesena presenta la 5^ edizione della rassegna dedicata al fuoriscena cinematografico e ai video di backstage

Alessio Boni, Silvio Orlando, Michela Cescon, Anna Bonaiuto e Valentina Lodovini ospiti della quinta edizione del Backstage Film Festival, dall’8 al 10 aprile al Centro Cinema Città di Cesena

In parallelo, l’11 aprile si apre la fase finale della 12^ edizione di CliCiak, concorso nazionale per fotografi di scena che quest’anno ha premiato le foto scattate sui set di Caos Calmo, Gomorra, Il Divo.
In programma anche una retrospettiva dedicata al fotografo di scena Alfonso Avincola


Quali sono i risvolti nascosti dietro la realizzazione di un film o di una serie televisiva? Come si muovono gli attori sul set e qual è il loro rapporto con il regista e la troupe cinematografica? Tutti i segreti racchiusi dietro le quinte dei film e delle fiction italiane degli ultimi anni tornano protagonisti della quinta edizione del Backstage Film Festival, dall’8 al 10 aprile al Centro Cinema Città di Cesena.
Una rassegna promossa dal Centro Cinema Città di Cesena, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena, che per il quinto anno consecutivo vedrà passare in rassegna sul grande schermo del Centro Culturale San Biagio di Cesena i filmati che documentano i retroscena dei principali film e fiction italiani delle ultime stagioni. Per tre giornate consecutive saranno proiettati tutti i video in concorso, insieme a materiali inediti e documenti recuperati da archivi cinematografici e televisivi.
Ospiti d’eccezione di questa quinta edizione del Backstage Film Festival saranno gli attori Alessio Boni, Michela Cescon, Silvio Orlando, Anna Bonaiuto e Valentina Lodovini, che saranno al Centro Cinema Città di Cesena a presentare i backstage dei loro ultimi film.

Si parte mercoledì 8 aprile con la coppia Silvio Orlando-Anna Bonaiuto, che alle 18 incontrerà il pubblico per presentare il backstage del film Il papà di Giovanna di Pupi Avati.
Giovedì 9, sempre alle 18, Alessio Boni e Michela Cescon incontrano il pubblico per l’anteprima del backstage di Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana.
Il Backstage Film Festival si chiude venerdì 10 aprile alle 21 con l’incontro con Valentina Lodovini, che presenterà il backstage di Riprendimi di Anna Negri.
 
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view post Posted on 24/3/2009, 20:46
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Sempre più distante!!

Bacioni

Ro



Caravaggio arriva a Salerno con le opere di Ciro Rienzi. All'inaugurazione prevista la presenza dell'attore Alessio Boni
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( 24-mar-09 ) - Dal prossimo 4 aprile mostra-evento alla scuola elementare "Vicinanza" con l'artista che opera da anni nel settore con l'associazione PubbliArte.

DIREZIONE ARTISTICA: CIRO RIENZI
PRODUZIONE: ASSOCIAZIONE PUBBLIARTE

Caravaggio arriva a Salerno e dal 4 aprile sarà al centro di una mostra-evento alla scuola “Vicinanza”. Infatti, fino al 18 del prossimo mese, l’istituto di corso Vittorio Emanuele aprirà le porte alla rassegna sull’arte del Caravaggio dal titolo “L’ultimo grido”. Un’iniziativa nata dalla sapiente preparazione del maestro Ciro Rienzi che presenterà 12 riproduzioni su tela fedeli a quello che è considerato il primo grande esponente della scuola barocca e uno dei più celebrati pittori del mondo.
Si tratta di una fedele riproduzione su tela di alcuni quadri caravaggeschi in esposizione nei più importanti musei del mondo, ad opera dell’artista che da anni è impegnato nel campo dell’arte con l’associazione “Pubbliarte”. Dodici opere di cui la prima versione di una distrutta durante un bombardamento verso la fine della seconda guerra mondiale: quel “San Matteo e l'angelo” realizzato nel 1602 e rifiutato dalla congregazione perché in essa era rappresentato il santo come un popolano semianalfabeta a cui l'angelo guida materialmente la mano nello scrivere il Vangelo.
Il resto delle opere non ha bisogno di presentazioni: Bacchino malato, Canestra di frutta, Ragazzo morso da un ramarro, I bari, La conversione di San Paolo caduto da cavallo, Testa di medusa, Davide con la testa di Golia, Cattura di Cristo, Incredulità di San Tommaso, Concerto e Amor Vincit Omnia .
La mostra su Caravaggio, quindi, non fa altro che ribadire il richiamo irresistibile di una personalità così vicina alla sensibilità “contemporanea”, e contribuisce a mettere a fuoco quel sottile filo rosso che attraverso retrospettive o esposizioni va a toccare i “luoghi” del massimo esponente della scuola barocca, intrecciandosi con la parabola della vita di Michelangelo Merisi, intensa e brevissima come una stella cadente. L’artista “maledetto”, solo dalla cecità del suo secolo, diventa interprete del turbamento spirituale controriformistico e più semplicemente di una realtà umana e naturale, attraverso un modo nuovo di dipingere, che si fa vero, comprensibile, commovente, fino a diventare autobiografico, esistenziale e per questo lacerante.
Rienzi è un artista non nuovo a questo tipo di realizzazioni. Annovera infatti nella suo curriculum di artista una serie di produzioni che partono già dagli anni ’70 con le sue “personali” presso le gallerie salernitane. Una maturazione graduale che culmina proprio con la mostra dedicata a Michelangelo Merisi, che l’artista salernitano definisce una delle sue migliori iniziative: far rivivere, grazie alla sua sensibilità di artista, i chiari-scuri, la passione e il misticismo, la veemenza e la gentilezza dei colori e delle immagini che caratterizzarono la vita e l’arte del pittore milanese.
Rienzi, quindi, riesce nell’impresa di far gustare un quadro potendo immergersi nella magia dei colori e delle immagini, facendola risultare un’esperienza unica e totalmente coinvolgente. Emozioni che spingono ad andare oltre il senso della vista e a far vivere la pittura del Merisi in una nuova dimensione di compartecipazione sensoriale globale.
E, all'inaugurazione dell'evento, quasi certa la presenza dell'attore Alessio Boni, il quale nel 2007 ha interpretato Michelangelo Merisi nella fiction Rai "Caravaggio" diretta da Angelo Longoni. Boni, a Salerno per presentare al "Verdi" il "Dio della Carneficina", si intratterrà all'apertura della manifestazione con Rienzi.


http://www.cilentocase.it/


 
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148 replies since 7/10/2008, 13:29   5607 views
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